AVSI Trento, storia di una compagnia che cresce

articolo comparso sulla rivista dell'Associazione Industriali

maggio 1997

 

Quando nel febbraio di cinque anni fa un piccolo gruppo di amici decise di costituire l'A.V.S.I. TRENTO, nessuno di loro avrebbe immaginato quali proporzioni avrebbe assunto un’idea nata attorno al tavolo di una pizzeria del centro storico. L’iniziativa partiva semplicemente dal desiderio di dare continuità ad un rapporto che essi avevano iniziato quasi per caso con alcuni volontari di A.V.S.I. ITALIA, un’organizzazione non governativa (ONG) riconosciuta dal Ministero Affari Esteri che dal 1972 è impegnata ed è presente in ben 21 paesi (Africa, America Latina, Medio Oriente ed Est europeo) con progetti che spaziano dalla sanità all'agricoltura, dalla formazione professionale al recupero delle aree marginali urbane e dell'ambiente, dall'agricoltura agli interventi di emergenza.

Oggi l'A.V.S.I. Trento si avvale di una struttura organizzativa stabile che può contare su 10 collaboratori, una settantina di soci e circa trecento volontari che prestano gratuitamente tempo e risorse per le attività dell'Associazione su tutto il territorio regionale. L’Associazione si è mobilitata per la realizzazione di ben 10 progetti destinati prevalentemente all'infanzia e alla gioventù in Kenya, Nigeria, Rwanda, Uganda, Messico, Perù, Brasile, Cile, ex Jugoslavia, Ucraina, gran parte dei quali sono già stati ultimati, grazie anche al contributo di enti pubblici e privati (peraltro più della metà dei fondi proviene dalle campagne di sensibilizzazione e da donatori privati). Ha attivato più di 70 adozioni a distanza; partecipato con propri stand a manifestazioni pubbliche, fiere, esposizioni; aderito con propri rappresentanti e testimonial a convegni e seminari sui temi della solidarietà e della cooperazione internazionale.

Come è stato possibile tutto ciò? "Una storia fatta di circostanze, volti amici precisi che hanno piantato nel mondo una cosa piccola, ma resistente che si chiama AVSI", ama ripetere Alfonso Moser, il presidente di AVSI Trento, a chi gli chiede come tutto ciò possa essere accaduto. “Non occorre essere buoni per condividere l’imperfezione del mondo. La carità è qualcosa di più che un assegno intestato alla tal organizzazione umanitaria: la carità è la dimensione più originale della persona, l’impulso naturale dell’uomo che lo spinge a riconoscere il bisogno proprio e quello altrui”.

E ancora: "Non è l'umanità astratta che ci interpella” fa presente Paolo Corradi, instancabile vicepresidente, “ma l'uomo concreto che si accalca negli accampamenti per terremotati, che varca i mari con imbarcazioni di fortuna, che sfugge alla violenza cieca degli eserciti in armi, che patisce la condizione di senza patria. O che, molto più quotidianamente, ha bisogno di asili, ospedali, scuole, imparare un mestiere, tirar su case, costruire strade e ferrovie. Questo è il mondo che non possiamo sentire estraneo se vogliamo vivere da uomini".

Ma di fronte all'oceano del bisogno, l'AVSI sta imparando che la propria opera non consiste nel piacere di fare cose eclatanti o compiere atti eroici. Maurizio Pangrazzi, il terzo artefice “storico” dell’Associazione puntualizza: “Non si tratta di andare a spiegare, da professori ad alunni bisognosi, come si organizza un ospedale, una vaccinazione di massa, un asilo per bambini malati di AIDS. Si tratta di mettere in azione, mettere insieme, quell'interesse spontaneo che nasce per il bisogno comune incontrato, nel breve perimetro famigliare così come nell’altrove geografico e umano. La bontà programmata ha la durata di uno spot dedicato ai temi dell’altruismo e della generosità”.

Se ne è sviluppato tutto un fiorire di iniziative ed attività che si snodano durante tutto l’anno e che si manifesta con una creatività di cui i principali protagonisti sono proprio i soci, i volontari e i simpatizzanti. Dal 1993 in concomitanza con il periodo natalizio, costoro danno vita con indomito slancio a una campagna di raccolta fondi denominata appunto le “Tende di Natale” organizzando punti di raccolta nelle vie e nelle piazze dei centri abitati, nelle scuole, nei mercati, in università, nei luoghi di lavoro, presso i negozi e i Centri commerciali; allestendo mostre, organizzando concerti, spettacoli teatrali, manifestazioni sportive, feste per bambini e adulti, intervenendo in cene sociali.

Un’amicizia operativa sorretta da un’ideale di condivisione del bisogno dell’uomo concreto: non ci sono altre formule magiche dietro questa compagnia di uomini e donne che, nel tempo, sta coinvolgendo sempre nuove persone che diventano compagni di viaggio. Tra le soddisfazioni più grandi quelli dell’AVSI Trento citano senza esitazioni la recente costituzione dell’AVSI Alto Adige: uno di loro, Walter Costanzi, trasferitosi a Bolzano per motivi di lavoro, ha voluto trapiantare l’esperienza anche qualche decina di chilometri più a Nord. La storia si ripete, la compagnia dell’AVSI si allarga…

DIVENTA ANCHE TU UN SOSTENITORE DI AVSI

Le modalità con cui sostenere le opere di AVSI nel mondo sono molteplici. Ve ne proponiamo alcune tra le più semplici ed efficaci.

1.       Le adozioni a distanza

Adottare un bambino a distanza significa dargli la possibilità, attraverso una struttura presente nel paese prescelto (Albania, Bosnia, Croazia, Lituania, Polonia, Romania, Brasile, Colombia, Kenya, Nigeria, Rwanda, Uganda, Kazakistan, Palestina) di crescere con la dignità di una persona umana: cibo, scuola, una famiglia, l’affetto di persone che hanno a cuore la sua crescita e che partecipano alla sua vita anche attraverso lo scambio di lettere, disegni ed esperienze. Il costo annuo è di £. 600.000, pagabili in un’unica soluzione o rateizzabili in quote trimestrali o semestrali. L’impegno minimo richiesto è di un anno, al termine del quale ogni sostenitore deciderà liberamente se continuare o meno il proprio impegno. Il sostenitore, all’atto dell’adesione, riceve la foto del bambino, i suoi dati anagrafici e la sua storia e, con cadenza almeno semestrale, notizie sul bambino adottato. L’importo è deducibile dal reddito imponibile nella misura massima del 2% di tale reddito.

2.       Il volontario “spot”

Hai una professionalità da spendere? Sei un medico, un ingegnere, un insegnante, un agronomo, un informatico? Segnalaci la tua disponibilità ad effettuare periodi di stage formativi, anche per brevi periodi, all’estero. Analizzeremo il tuo curriculum ed entrerai a far parte dello squadra di AVSI: le risorse umane sono decisive e irrinunciabili.

3.       Donazioni di merce da destinare ad attività umanitarie nei Paesi in via di sviluppo

Se sei titolare di un’azienda è bene che tu sappia che l’AVSI può ricevere donazioni di beni da destinare all’esportazione nell’ambito delle finalità umanitarie che persegue. Su richiesta dell’Azienda donatrice AVSI invia l’attestato di esenzione IVA per le donazioni. L’Azienda, unitamente alla merce invia la bolla di accompagnamento e la fattura di donazione. La fattura deve essere esente IVA e contenere la seguente dicitura: “Non imponibile IVA ex art. 14 com.IV legge 26.02.1987, n. 49”. AVSI provvederà alla spedizione della merce e restituirà all’Azienda donatrice copia del documento contabile attestante la spedizione vistata dalla dogana (fattura proforma AVSI).

 

4.       Donazioni in denaro

Per tutte le oblazioni a favore di AVSI erogate da persone fisiche e giuridiche ricordiamo che sono deducibili dal reddito per un ammonatre non superiore al 2% del reddito complessivamente dichiarato. A tale scopo gli interessati non devono allegare alla dichiarazione dei redditi alcuna documentazione. E’ sufficiente indicare il relativo importo devoluto e conservare per 6 anni le ricevute dei versamenti effettuati in conto corrente postale, le quietanze liberatorie e le ricevute dei bonifici bancari relativi ai suddetti contributi.