Motori elettrici
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I motori elettrici per automodelli si distinguono sostanzialmente in tre categorie: modificati su cuscinetti a sfere avvolti a mano, modificati su cuscinetti a sfere avvolti con macchine automatiche, e stock su bronzine. Inoltre, ogni tipo di motore è disponibile in vari “bobinaggi” che permettono di coprire più applicazioni. I motori più adatti ai modelli della categoria touring hanno bobinaggi variabili da 10 a 15 spire, e vanno scelti in base all’uso che se ne farà. Infatti, il numero dei filamenti e delle spire influenza in modo determinante le caratteristiche del motore.
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n generale, ad un minor numero di spire corrisponde una maggior potenza ma, per contro, anche un consumo più elevato rispetto ad un motore di analoga costruzione con più spire. E’ importante sottolineare che il tipo di bobinaggio determina le caratteristiche di potenza, erogazione e consumo del motore, ma non le sue prestazioni assolute.
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Infatti, ragionando in termini di competizioni della durata di cinque minuti, non è necessariamente vero, ad esempio, che un motore 11 spire sia più performante di un’altro con 13 spire. Semplicemente, i due motori richiedono rapporti diversi per rendere al meglio nell’arco dei cinque minuti. Il motore 11 spire, più potente e capace di sviluppare un maggior numero di giri richiederà un rapporto più “corto”, cioè un pignone con un minor numero di denti rispetto a quello che sarà utilizzabile con il motore 13 spire, meno potente ma anche meno assetato di corrente. Saranno dunque le caratteristiche di erogazione, più o meno adatte alla pista sulla quale dobbiamo gareggiare, a farci scegliere il motore giusto. Di solito, i motori con un basso numero di spire sono più adatti a piste corte, con una buona aderenza, dove sono più importanti le doti di accelerazione rispetto alla velocità massima. Al contrario, su piste con lunghi rettilinei oppure con fondo scivoloso sono più indicati motori con un maggior numero di spire, normalmente più dolci nell’erogare la potenza. Stabilire quale sia il rapporto ideale per un motore richiede una buona dose di esperienza, ma è possibile aiutarsi con lo schema a fine pagina, tenendo presente che, nell’incertezza, è sempre meglio utilizzare un rapporto un po' più “corto” di quanto consigliato, per poi allungarlo gradualmente fino a trovare il valore ottimale. Infatti, un rapporto troppo lungo potrebbe causare il surriscaldamento del motore danneggiando il collettore e i carboncini, rendendo necessaria la rettifica del motore. Per determinare il rapporto che utilizzate sul vostro modello non è sufficiente considerare solo il numero dei denti del pignone e della corona, ma occorre conoscere anche il rapporto fisso del modello, cioè quello che si ottiene, nei modelli touring a due cinghie, dividendo il numero dei denti della corona del differenziale per il numero dei denti della puleggia montata sull’alberino centrale. Prendendo come esempio un modello Yokomo MR-4 TC sul quale si voglia usare un pignone da 22 denti e una corona da 78 denti, il calcolo da fare è il seguente: 78
: 22 = 3.54 (Corona/pignone) Oltre al rapporto (ed alle batterie, delle quali ci occupiamo nella sezione "batterie"), ci sono altri due fattori principali che influenzano in modo rilevante le prestazioni dei motori elettrici: “l’anticipo”, e i carboncini. L’anticipo indica la posizione dei carboncini rispetto ai magneti del motore, viene misurato in gradi, ed è regolabile (solo nei motori modificati) ruotando il tappo rispetto alla cassa.
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Variando l’anticipo si possono alterare i valori di coppia e potenza del motore, ma è improbabile individuare regolazioni migliori di quelle fornite da case serie come LRP, Orion e Reedy senza l’ausilio di macchinari sofisticati e costosi. E’ più facile, invece, ottenere prestazioni migliori da un motore sostituendo i carboncini di serie con altri più performanti. Ne esistono in commercio molti modelli, che differiscono per composizione e disegno e si adattano alle applicazioni più disparate. Purtroppo, anche nella scelta dei carboncini bisogna valutare attentamente l’uso che si farà del motore, perché quelli più performanti, normalmente di mescola morbida, hanno una durata di sole 3-5 batterie, e sono quindi indicati per chi partecipa a competizioni di alto livello e possiede un tornio (catalogo sezione "accessori") per la rettifica dei collettori. Per questo consigliamo vivamente l’acquisto di questo indispensabile attrezzo, magari in società con amici, piuttosto di accumulare un gran numero di motori che non si è in grado di gestire al meglio. Oltretutto, al momento della tornitura si potrà pulire l’interno del motore, verificare lo stato dei cuscinetti a sfere e controllare che i carboncini possano scorrere liberamente nelle proprie sedi.
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