IL POETA Il poeta scrive alla luce tenue di candela o immerso nel neon abbacinante con gli occhi stretti sull’inchiostro blu oppure fissi sullo schermo tremolante. Il poeta afferra le parole e le lega insieme a fili di malinconia le scuote nel vento di scirocco per profumarle di magia le lucida con la pioggia e al mattino le stende al sole poi ne fa collane e le regala al suo amore. Il poeta cattura i sogni e li chiude in un foglio di carta lo cosparge di tenerezza e ne fa un aquilone con la coda corta lo lascia andare nel vento, leggero come il suo respiro, poi lo riporta a terra e riavvolge il filo. Il poeta scrive e quando scrive è solo, nella stanza buia la luce illumina le sue dita, vibrano come canne d’organo e il loro suono è il suono delle parole che scivolano sulla vita. Versa lacrime commosse su se stesso e sulla sua poesia e il suono si fa più intenso, diventa un’armonia. Il poeta ha un’anima pura, grande come l’universo o un’anima dannata da un amore perverso e mentre scrive le sue parole sono argento rovente che gli cola dalle mani e diventa lucente. Il poeta si innamora del suo stesso amore a chi glielo chiede risponde che non sa amare ma fa ardere la sua passione oppure la fa morire e dal suo tormento estrae diamanti di parole. Il poeta è infinito come lo è il tempo, il poeta è eterno come le sue parole, il poeta morirà e quando gli apriranno il petto troveranno una rosa cremisi, in mezzo al cuore. Alatri, settembre 1991
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