Gentilissimo
Presidente,
sono un insegnante di Religione, il prof. Lorenzo
Scarola, a cui il Signore ha toccato il cuore.
Oggi,
insieme ai miei alunni, ben 15 classi, voglio dirLe tutte le Nostre ansie a
favore del Pakistan.
Le
sintetizzo i 15 verbali di assemblea, che sono in mio possesso, fiducioso tanto
nella Sua benevolenza, come in
quella dell’Unico Dio, Signore Misericordiosissimo.
Infatti,
sentiamo nostre le Vostre ansie e
le Vostre speranze, perché ci siete molto cari.
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CLASSE 4° A
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“... le chiediamo gentilmente, di
abrogare la legge 295 affinché tutti in Pakistan possano vivere serenamente e
affrancati dal terrore. Noi crediamo che, comunque, anche se colpevole, non sia
giusto condannare a morte Ayub Masih arrestato dal 1996, ma tuttavia, lo
riteniamo innocente dall’accusa di blasfemia, infatti è evidente l’azione del fanatismo religioso nel Suo paese, ...affinché
anche le donne siano più libere di vivere una vita socialmente rilevante per condurre
il Pakistan, ad un futuro di prosperità e
pace, infatti l’elemento femminile
è di equilibrio nel contesto sociale. Per questo, chiediamo che la donna
pakistana non sia relegata al solo ambito familiare, Vi ringraziamo per averci
dedicato parte del Vostro tempo”.
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CLASSE 2° C
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“... siamo cittadini italiani e dopo
aver appreso che almeno sette cristiani sono in
carcere per la presunta violazione dell’art.. 295, Le chiediamo di abrogare questa
legge indecente, perché è strumento di sicure ingiustizie o strumento di
vendette personali.”
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CLASSE 5° C
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“... le chiediamo la grazia per il
sig. Ajub, perché il fatto non sussiste. Il presunto reato è maturato
all’interno di un clima di odio e
discriminazione verso le minoranze religiose, come conferma l’aggressione
dell’avvocato di Ayub, Hameed che è stato percosso, derubato e sua moglie
stuprata sotto i suoi occhi. Le
chiediamo di emendare o di convertire in sanzione amministrativa la
famigerata legge 295, affinché venga rispettata la libertà religiosa e
chiediamo l’uguaglianza giuridica e sociale per le donne pakistane...”
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CLASSE 3° A
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“Egregio Presidente Musharaf, durante
una lezione di Religione, abbiamo preso atto della pericolosa condizione dei cristiani nel Vostro paese e l’abbiamo subito ritenuta
ingiusta. Per questo, volevamo chiederVi di portare a termine la Vostra
proposta di emendamento relativa
alla legge 295 del codice penale Pakistano, anche come una risposta
concreta all’India che non avrebbe più argomentazioni per aggredire il Pakistan
... concludiamo con una preghiera, affinché possa esservi vera libertà di
religione nel Vostro Paese.”
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CLASSE 4° B
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“Gent.mo Presidente, siamo
preoccupati per la delicata situazione del Cashmir, la dove non solo l’India,
ma tutto il mondo, aspetta atti concreti
contro l’estremismo e il
rispetto dei diritti fondamentali, affinché finalmente il Pakistan possa annoverarsi nelle nazione più progredite e sviluppate,
affinché diventi modello di civiltà e di giustizia sociale non solo per tutte le nazioni islamiche, ma anche
per tutto il mondo. La preghiamo, quindi, di rispettare di fatto la libertà
religiosa convertendo la famigerata legge 295, da pena di morte a sanzione
amministrativa verso tutti coloro che offendono la divinità sotto
qualsiasi denominazione. La
preghiamo inoltre, di rendere l’uguaglianza giuridica alle donne del
suo paese, senza del quale non vi potrà essere vero progresso. Distinti
saluti.”
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Classe 1° C
“Gent.mo
Presidente, le chiediamo di abrogare l’art.. 295 che è uno strumento di
persecuzione nelle mani dei
fanatici islamici, contro
tutte le minoranze religiose ...
Le chiediamo, inoltre, l’uguaglianza giuridica della donna, affinché il Suo Paese sia benedetto
da Dio e possa progredire ed
essere annoverato tra le nazioni più
civili della terra.
Il suo connazionale Ayub
Masih, uomo giusto e mite, è stato calunniato e il suo avvocato Hameed è stato
percosso e sua moglie stuprata. Queste ingiustizie, gridano vendetta al
cospetto di Dio e saranno una ipoteca sulle benedizioni divine, infatti, ingiustizia attira ingiustizia, violenza attira violenza e Dio Signore
Misericordiosissimo, volge lo sguardo disgustato e
abbandona gli uomini al loro destino.”
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Gent.mo Presidente,
voglia
scusare i miei giovani alunni se non hanno avuto tutte le forme della diplomazia, ma posso
garantirLe che sono mossi da
rispetto sincero, come da quell’amore che li porta a stare in ansia per il
popolo Pakistano e non cessano di pregare il Signore in favore del Suo bellissimo
paese.
con
rispetto e amicizia Lorenzo Scarola
Purtroppo,
non ci é stata data una cortese risposta!