Storia di Catanzaro


 

   

 

 


 

Le origini. Catanzaro ha origini bizantine «Quando era imperatore di Bisanzio, Costantino IX, detto Monomaco (1042-1052), e mentre era stratego di Calabria Flagizio; vari popolazioni come  saraceni, siculi, brogisti e almari ogni anno si spingevano lungo le coste della Calabria, depredando villaggi e casali che si presentavano meno fortificati. Flagizio, rendendosi conto del pericolo in atto per i popoli della Calabria, decise di riunire gli scampati di tutti i casali in una sola città che potesse accoglierli, ma non osò realizzare il suo disegno senza una formale decisione imperiale. Inviò, perciò, ambasciatori all'imperatore che lo informassero del pericolo per quei popoli e della necessità di un suo intervento, chiedendo l'autorizzazione a fondare una nuova città. Flagizio aveva provveduto ad indicare come luoghi ideali per la nuova città diverse ed eccellenti località [...] nonché due località ancora più elevate, che in lingua greca sono denominate Pazzano e Catanzaro [...] oltre ai nomi, Flagizio aveva provveduto ad indicare per ciascuna delle tre sedi prescelte le possibilità e la facilità dell'accesso, la fertilità dei terreni e l'abbondanza dell'acqua. L'Imperatore rinviò a Flagizio i suoi ambasciatori, con la decisione che si edificasse nel luogo che si chiamava Catanzaro. Ottenuta la decisione imperiale, Flagizio unificò la popolazione di tutti i casali che si trovavano nei dintorni nella località che si chiamava Catanzaro e costruì la città e agli abitanti di essa, che gli chiedevano qual nome dovesse assumere la nuova città, Flagizio rispose che mantenesse il nome con cui l'aveva indicata nei suoi scritti».
Fu fondata su tre colli nel IX° sec e il suo nome deriva. dal bizantino  Kata = "sotto” e dal termine Antzàrion’ derivante dall’arabo angar” = terrazza con riferimento al terreno collinare terrazzato che caratterizza il paesaggio attorno alla città Nel 1059 divenne contea normanna ed importante centro di traffici commerciali oltre che rinomato centro per la lavorazione della seta; testimonianza di quest’arte, infatti, si trova tutt’ora presso la chiesa del Monte dove è possibile ammirare un damasco di seta cremisi tessuto a Catanzaro nel 1600.
La città, essendo posta sull’istmo fra i mari Ionio e Tirreno, è molto ventosa tanto da essere chiamata la città delle tre V”, ovvero: “VENTO, VITALIANO e VELLUTI” (alcuni testi riportano però: “Vento, Vicoli, Velluti” in quanto il centro storico medievale conserva ancora i caratteristici e strettissimi vicoli); Vento per quello che abbiamo già detto, Vitaliano per il suo Santo patrono (insieme alla Vergine Immacolata) e Velluti poiché l’arte della seta rese famosa la città nell’XI secolo.

 

 

 

 


Catanzaro è anche la città dei tre colli”, rappresentati anche nello stemma civico, ovvero: il San Trifone (oggi San Rocco), il Vescovato (oggi piazza Duomo) e il Castello (oggi San Giovanni).
Inoltre è raffigurata un'aquila imperiale con la testa rivolta a destra, con la corona, le ali e la coda colte in atto di sollevarsi in volo; uno scudo, sovrapposto al petto dell'aquila, raffigura tre monti su uno sfondo vermiglio sopra dei quali è la corona; l'aquila tiene col becco una fascia che riporta il motto "Sanguinis effusione" in ricordo del sangue versato dai suoi coraggiosi cittadini durante l'assedio francese del 1528, in difesa della dignità dell'imperatore Carlo V; questi, in segno di stima e gratitudine, le concesse il diritto a fregiarsi dell'aquila imperiale. Il gonfalone ha il drappo a strisce verticali gialle e rosse caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro "Città di Catanzaro". Le parti in metallo e i cordoni sono dorati.