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Posizione
nello zodiaco: dai 90° ai 120°
Segno: cardinale
Genere: femminile
Elemento corrispondente: acqua
Simbologia la quarta casa dello zodiaco, la fase della giovinezza,
dello sbocciare pieno della personalità. È il momento della massima
creatività. La natura è al culmine del suo sforzo di maturazione. Il
segno esprime così il ventre materno fecondato e nel quale è stata
concepita e formata una nuova vita. I pianeti in Cancro: la Luna è
nel suo domicilio, Venere è in esaltazione, Urano e Saturno sono in
esilio, Marte è in caduta.
Gli animali: gatto, cigno, granchio
Le piante e i fiori: tiglio, nocciolo e ninfea
Pietre: smeraldo
Profumo: lillà
Metallo: argento
Colore: bianco
Giorno fortunato: lunedì
Numero fortunato: 2
Nazioni, regioni e città del segno: Scozia, Olanda, Isole Mauritius,
Africa del Nord, Paraguay. Algeri, Amsterdam, Milano, Berna, Genova,
Istanbul, Lubecca, Manchester, New York, Pisa, Stoccolma, Tunisi,
Venezia, York.
La Luna, signora dell'inconscio e dell'immaginazione,
ha il domicilio in questo segno. È risaputo che il Cancro è il più
lunatico dei segni zodiacali. Come la Luna alterna quattro diverse
fasi in un mese, così il cancerino ha delle impercettibili variazioni
d'umore. Gli antichi astronomi, tranne quelli della Mesopotamia e dei
paesi mediterranei, ben presto scoprirono il legame tra la Luna e le
maree. Nell'astrologia medioevale si credeva che la Luna controllasse
tutto ciò che è inerente all'acqua. Forse perché si pensava che la
Luna esercitasse influssi, come per la marea, sui liquidi circolanti
nel corpo ed in particolare sul cervello, si ritenne per molto tempo
che la Luna fosse collegata con la pazzia, rendendo le persone appunto
‘lunatiche’. Anche la scienza ha dimostrato da tempo l’esistenza
dell'influenza lunare.
La mitologia si sbizzarrisce: le deità lunari sono infatti
moltissime, ma tutte racchiudono l'archetipo della madre. Anche la dea
cacciatrice Artemide, la Diana dei Romani, nota per le sue vendette
contro chi, innamorandosi di lei, la cercava per la sua femminilità,
pare assecondasse la sua parte femminile materna andando a trovare di
notte il pastore Endimione e generando con lui molti figli. Latona, la
prima sposa di Zeus-Giove, rappresenta la prima delle Grandi Madri e
come Ecate, è la madre castrante, oppressiva, regressiva ed egoista
che impedisce al figlio di recidere il cordone ombelicale.
II problema del Cancro, spesso, è quello di superare il rapporto coi
genitori, accettando il proprio ruolo e vivendo la realtà coi propri
occhi. Dice Sicuteri: "In questa sfera si giocano gli archetipi
della madre e del figlio, l'uomo e la Luna, la gestazione e la
nascita, il rapporto oggettuale primario. Se nel figlio vibra sempre
il fantasma di Edipo, nella madre Cancro c'è sempre una
manifestazione della Giocasta sofoclea". Narra Sofocle che Laio,
re di Tebe, ebbe da Giocasta, sua legittima sposa, un figlio, detto
Edipo. Poiché le profezie avevano predetto che questo figlio avrebbe
ucciso il padre, sposando la madre, Laio ne ordinò l’uccisione.
Edipo sfuggì alla sua sorte e venne adottato dal re di Corinto, che
gli nascose di non essere il vero padre. Quando, giovinetto, Edipo
conobbe le predizioni, fuggì da casa perché il destino non si
compisse, ma uccise così il vero padre, incontrato per caso, e ne
sposò la vedova, Giocasta, la vera madre, senza saperlo.
In ogni donna Cancro, quindi, esisterebbe una madre disposta a
‘possedere’ il figlio in ogni modo. Anche stagionalmente questo
segno corrisponde al trionfo delle forze fecondanti, materne,
terrestri; è il tempo in cui si formano i semi, il grano matura e la
vegetazione è al massimo del suo splendore: è la fioritura
dell'estate.
Come il granchio procede instabilmente ora avanzandoora
indietreggiando, così il Cancro vive di ricordi pur mantenendoil
senso del presente. Notoriamente il piccolo animaletto cela dietro
l’aspetto fragile una tenacia al di sopra della norma; usa le
zampette uncinate per abbarbicarsi alla presa. Allo stesso modo il
nato del Cancro possiede una tenacia che va ben oltre la semplice
forza di volontà. Il guscio, cioè la famiglia, è un qualcosa che
viene sempre portato con sè, a livello affettivo, psicologico
perlomeno. Sono individui dolcissimi, casalinghi, portati per la
famiglia e i valori tradizionali, ma sono anche dotati di una capacità
analitica e di introspezione fuori dal comune: non per niente
moltissimi scrittori appartengono a questo segno.
  
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