- NON DEVE necessariamente possedere ricevitori speciali o
professionali in unione a sofisticate antenne; le prime tappe si percorrono agevolmente
pure con il portatile transistorizzato o con il classico valvolare casalingo "5
tubi", oramai quasi una rarità, a cui si aggiunge un filo di rame isolato di una
certa lunghezza e teso fuori dalla finestra. Avendo a disposizione oltre alla gamma delle
onde medie pure quella delle onde corte, e possibile, gradatamente, ascoltare circa una
cinquantina di paesi diversi e un centinaio di emittenti.
- NON E TENUTO a conoscere varie lingue oltre a quella natia; non
vi sorprenda il fatto che fra le numerose stazioni mondiali dotate di servizio estero, ve
ne sono quasi una trentina che trasmettono in lingua italiana, vuoi per gli immigrati
nella nazione in questione, vuoi per la minoranza linguistica autoctona, vuoi, ancora
direttamente per gli abitanti dello "stivale".
Per iniziare ad affezionarsi basta, quindi, ricercare questi programmi
in italiano irradiati a ore determinate, per lo più serali; più avanti, fatta un pò di
esperienza, si acquisisce padronanza sufficiente per identificare con certezza stazioni di
radiodiffusione che trasmettono in altre lingue, stazioni extraeuropee, stazioni locali
africane, asiatiche e sudamericane. Certamente la conoscenza di una o più lingue
straniere agevola di molto l attività iniziale, poichè si allargano gli orizzonti
a sì e subito in grado di comprendere un maggior numero di voci. A questo
proposito linglese risulta quasi fondamentale, essendo la lingua internazionale
della radio, come il francese lo è per i servizi postali e litaliano per la lirica;
tuttavia con il tempo si superano quasi tutti quegli intoppi che allinizio sembrano
insormontabili.
- NON E' OBBLIGATO a rispettare particolari procedure
giuridico-burocratiche, come patenti o licenze, permessi o autorizzazioni speciali.