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Storia del rugby Nella cittadina di Rugby, vicino da Birmingham, nel 1823 un certo William Ellis, decise un giorno di infrangere le regole del calcio e, preso il pallone in mano, si mise a correre tenendolo stretto al petto e, acclamato dalla folla diede così i natali al gioco del rugby. Pare che però questa sia la nascita ufficiale del Rugby, perché ufficiosamente in Inghilterra venne già portato addirittura da Guglielmo il Conquistatore nel 1066. Circa nel 1860 si stabilirono alcune regole aggiuntive, in particolare quella relativa al placcaggio e quella relativa al passaggio all'indietro, e nel 1871 si adottò la palla ovale con l'esplicita intenzione di renderla difficilmente controllabile con i piedi e non rischiare di "tornare" al calcio. Il rugby si sviluppò nel mondo
anglosassone che si espanse in gran parte dell'emisfero
Australe, e sin dal 1888 emersero le grandi capacità
della squadra dei Maori, successivamente chiamati gli All
Blacks neozelandesi e degli Springboks sudafricani. Per molto tempo il rugby venne giocato a livelli elevati ma solo per divertirsi, senza scopo professionistico, caratteristica di questo Sport che arriverà molto più tardi rispetto altre discipline agonistiche. Solo da pochi anni tutti i giocatori delle squadre che partecipano al "6-nazioni" sono considerati sportivi professionisti.
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