La salina di Cagliari è situata in prossimità della fascia costiera ad est del centro abitato. Amministrativamente si estende sui territori dei comuni di Cagliari e di Quartu S. Elena per un estensione di circa 1040 ettari dei quali 836 occupati da specchi d'acqua. Il primo progetto della salina di Molentargius risale al 1739, prima la salina si estendeva su una superficie limitata ed era collegata al mare da rudimentali canali. Tre grossi progetti modificarono nell' arco di cento anni la fisionomia delle saline: fu costruito nell'area portuale uno sbocco lungo 6 Km, vennero potenziati i canali di immissione, vennero costruiti nuovi fabbricati e furono bonificate le zone che oggi ospitano parte del quartiere di La Palma.

Dopo il 1950 una serie di grandi lavori permisero di trasformare la salina di Cagliari in una tra le più moderne e produttive saline d' Europa: fu costruita l' idrovora del Rollone, vennero ulteriormente potenziati i canali di approviggionamento, furono costruiti dei canali che permisero il trasporto del sale su chiatta, oltre che su rotaia, e vennero unite tutte quelle zone che un tempo costituivano saline a sè.

Tuttavia nel 1985 l'AAMS, gestore dei Monopoli di Stato, interruppe la produzione del sale a causa dell' inquinamento rilevato nelle acque, e le saline furono chiuse. Da allora il Molentargius fu oggetto di un massiccio risanamento, non solo dal punto di vista ambientale (testimoniato dalla abbondante presenza dei fenicotteri negli ultimi anni) ma anche per quanto riguarda il mantenimento delle strutture esistenti, (basta ricordare la recente ristrutturazione del teatro delle Saline). Gli impianti restano comunque in funzione non tanto per la commercializzazione del sale, quanto per assicurare la circolazione delle acque nel complesso saliniero: fattore questo determinante per il mantenimento del biotopo dell' ecosistema del Molentargius.

 

 

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