O T T A VA  E D I Z I O N E

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Monografico sul Carnevale savianese promosso e in parte scritto dagli alunni della S.M.S. "A.Ciccone" con la collaborazione della Pro Loco "Il Campanile", lo Sporting Club Olimpia e l'Associazione "Obiettivo Saviano".

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embra ieri, eppure da quel febbraio del 1979 quanta strada ha percorso il nostro carnevale tanto che oggi diventa sempre più difficile tracciarne la storia. I ricordi si accavallano ai ricordi, le emozioni si rinnovano di anno in anno sempre diverse, sempre più grandi. É la magia di questo tempo, la magia del carnevale che invita alla gioia e apre il cuore a nuove speranze.
Quella di quest'anno è la ventiduesima edizione del carnevale savianese da quel lontano 1979 quando il compianto prof. Nicola Strocchia, tra lo scetticismo di molti dei giovani che frequentavano allora il Circolo Radio Arci di Sant'Erasmo diede vita ad una performance che, alla stregua di un seme sotterrato per caso nel terreno, ha dato vita ad un giardino pieno di artistici fiori che una volta l'anno fanno di Saviano il "paese delle meraviglie". Il Carnevale  savianese  si  è  venuto caratterizzando anno dopo anno in maniera sempre più spettacolare: Dopo la "pagliacciata" di Radio Arci del 1979, l'idea di continuare quell'esperienza trova nel Gruppo i promotori di un manifesto che invita ad una sfilata per il carnevale 1980 e così quell'anno si mette su quasi uno "spettacolo" la cui organizzazione, sia pure con molti limiti si caratterizza come vera e propria manifestazione carnevalesca. Sono presenti "Il Gruppo" e ancora Radio Arci.
Ma l'invito dell'Associazione "Il Gruppo" e sicuramente anche la performance del prof. Strocchia dell'anno precedente devono aver risvegliato lo spirito folletto di un altro appassionato delle tradizioni carnevalesche, il dott. De Marino il quale con circa un centinaio di giovani del rione Sirico ripropone dopo tanti anni il suo "Carnevale Africano" e partecipa anche lui a quella manifestazione. I tre gruppi sfilano ognuno per conto proprio per le strade del paese.
Al confronto con quelli di oggi i "carri" dei Primi anni '80 sono solo piccole costruzioni. Col tempo gli anatroccoli si sono trasformati sempre più in splendidi cigni e ogni anno, con le loro luci, i suoni, i simbolismi allegorici, le coreografie e l'atmosfera di grande festa, fanno bella mostra di sé per un pubblico sempre più numeroso.
Le "sfilate" dei primi anni rinnovano anno  dopo  anno l'entusiasmo e spingono a trasformare lo spettacolo in un autentico momento di gioia da vivere e partecipare; di qui l'esigenza  sempre più avvertita di dare a questi momenti il valore di un impegno da assumere, di un appuntamento da rispettare, ma soprattutto da preparare.
Il nostro Carnevale trova allora sulla sua strada la Pro Loco "Il Campanile" che, col suo presidente D. Allocca, ne intuisce la notevole valenza aggregante e lo fa diventare un momento attraverso il quale esaltare l'immagine del paese.
Sotto la Direzione della Pro Loco il carnevale viene perdendo il carattere proprio di uno "spettacolo da vedere" e diventa sempre più "momento da vivere"' con il coinvolgimento sempre più appassionato dell'intera cittadinanza. Momento evolutivo questo testimoniato dal numero dei cerri che nel 1984 che sono già sette, ma soprattutto per la loro qualità, la loro grandezza e per tutta una serie di manifestazioni collaterali.
Nel 1984 due le novità: il primo carro costruito con figure in cartapesta, realizzato dal gruppo S.G.T. Peppers Lonely Heanls club band, denominato 'Strumenti di guerra"  e la performance del rione Sant'Erasmo che si presenta con le sue sagome di carta pesta rappresentanti i "Consiglieri Comunali", una delle rare volte, se non l'unica, in cui il carnevale savianese ha utilizzato esplicitamente la satira politica a livello locale.
Momento di svolta in un cento senso per il CARNEVALE SAVIANESE è il 1985 quando la Pro Loco coinvolge l'Amministrazione Comunale e quella Provinciale e promuove il primo manifesto simbolo del carnevale savianese. La creazione artistica di Vittorio Avella raffigura una delle tante tradizioni popolari del territorio: "Il laccio d'amore", chiamata anche "a mdrezzata".
Ma il 1985 è un anno importante anche per altri due motivi; il primo è rappresentato dal recupero in grande stile delle tradizioni antiche legate ai balli al suono della tammorra presentati dal gruppo "Ncoppa a Tammorra" della Masseria Trocchia; il secondo, invece, è rappresentato dal ritorno (dopo 5 anni) sulla scena del carnevale savianese del Carnevale Africano già protagonista nel l'80 insieme a Radio Arci e a "Il Gruppo" del centro.
Intanto il radicamento ai rioni si fa sempre più fonte e i carri si identificano sempre più con un territorio particolare. Da segnalare nel 1986 il debutto della Teglia con il comitato denominato "Quelli della notte".
Nel processo di evoluzione del carnevale savianese il 1987 è un anno significativo perché il carro di P.R.S. denominato "Il fantastico mondo di Oz" presenta per la prima volta figure tridimensionali che si muovono grazie a dei congegni sia pure elementari.
Nel 1988 troviamo anche l'estrema periferia coinvolta attivamente nella manifestazione. Cerreto Aliperti si presenta ai cittadini del centro con il suo "Folklore Napoletano"- e mentre qualche rione già si prepara al cosiddetto decennale, o, se vogliamo, un anniversario particolare, (Radio Arci S.Erasmo 1979-1989) il carnevale si arricchisce sotto il profilo artistico attraverso il significativo manifesto-simbolo che l'artista savianese Felix Policastro -membro della Pro Loco- ha ideato e prodotto gratuitamente su proposta dell'Amministrazione Comunale. Nel 1988 avviene anche il passaggio delle consegne della Direzione del carnevale dalla Pro Loco all'Amministrazione Comunale.

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