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Muraglione
.jpg) All'altitudine di 907 m
spicca il Passo del Muraglione: il passo esiste da sempre, mentre
il lungo muro nacque nel 1836 da un'idea del granduca Leopoldo II,
per offrire riparo dai venti e dalle nevi invernali. Il passo
che "divide la Toscana dalla Romagna", come cita testualmente
la lapide, è un vero punto di incontro per motard di tutti i tipi,
con interi motoclub in trasferta, anche stranieri. All'interno del
ristorante in vetta, numerose foto di gruppo e di piegatori solisti
con ginocchio sull'asfalto appese al muro insieme alla poesia del
motociclista in splendido romagnolo.
La Statale 67
Tosco-romagnola è un'importante arteria
che collega due mari: Adriatico e Tirreno. Infatti parte dal porto
di Ravenna e arriva a Pisa passando per Firenze. Un autentico anche
se ingiustamente poco noto coast to coast all'italiana, che consente
la visita di città d'arte come Ravenna e Firenze nello spazio di
soli 140 km.
Togliendo
le zone di fondovalle, le aree meno interessanti per noi motociclisti,
concentriamoci sul "filetto", ovvero sulla parte più interessante,
sul vero Muraglione, la strada della passione.Il Muraglione è
un vero classico che si offre ai motociclisti con fasi alterne,
bellissime e tutte da guidare; in ambedue le direzioni (da Dicomano
a Dovadola e viceversa) diversi km fanno da premessa all'inizio
dei tornanti di montagna. Dalla Toscana come dalla Romagna il ritmo
delle curve è incalzante ma sempre armonioso; ogni tanto c'è un
tornante insidioso messo lì come per mantenere vigile il pilota.
Dicomano, punto di partenza del giro, offre di tutto, benzina (anche
self-service) ristoranti e pizzerie, mercatino di campagna, un raduno
annuale in primavera.
Lasciato il
paese, in un paio di km si arriva a Carbonile, dove bisogna stare
attenti a una "S" sopra un ponte: in inverno è situazione ideale
per il ghiaccio, (si sale e scende dal ponte con la moto inclinata!).
A San Bavello una piramide di forme di formaggio pecorino precede
la prima staccata di un tratto molto guidato che porta fino a San
Godenzo, inizio "ufficiale" del passo. I tornanti prima del paese
sono da manuale, con il secondo a sinistra in due parti. Tra
le tante stradine nascoste è bene tenere d'occhio l'indicazione
Corella, ottima per fermarsi per un pranzo o una merenda. In alternativa,
appena entrati in San Godenzo, arrivando lunghi su un tornante a
sinistra, ci si trova automaticamente sulla strada per Castagno
d'Andrea, dove si trovano tanti motivi per sostare: prati per romantici
pic-nic, trattorie o splendidi itinerari trekking in montagna. Subito
fuori dal paese, mano e piede sul freno pronti a seguire l'indicazione
a sinistra per Castagneto: per non togliere il gusto della scoperta,
solo un accenno a ciò che si trova tra queste montagne: ristorantino/negozio
di alimentari, una cascata di una ventina di metri in mezzo ad un
bosco di castagni e altri spettacoli appenninici. Per gli sportivi
ora inizia la pacchia, tornanti , curve e controcurve la fanno da
padrone fino a Cavallino dove, tutta d'un fiato, inizia la parte
alta del passo con curvoni da ottovolante, per dare un'idea della
sensazione "aerea" di ciò che si vede oltre i muretti. |