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Val Trebbia
Motociclista

La strada 45, che unisce Piacenza a Genova seguendo il corso del fiume Trebbia, si può a tutti gli effetti definire un paradiso delle due ruote. Il panorama che si incontra attraversandola è tutto da ammirare, le curve si susseguono con un ritmo godibilissimo e divertente e l'asfalto stesso (di recente rinnovato in molti punti), di una grana bella grossa, assicura una tenuta invidiabile. La fama di questa zona è arrivata all'estero, e così è sempre più facile incrociare tra le tante curve che portano verso il mare Ligure, dei gruppi di motociclisti stranieri che si lasciano cullare dalle infinite curve.

Arrivati nella zona di Piacenza, e superato il primo tratto della SS45, più brutto, perché ondulato, quasi tutto dritto e veloce, il giro inizia nei pressi di Varzi.
Superato il piccolo paesino si punta decisi verso il Monte Penice, percorrendo la statale 461, con destinazione Bobbio. 23 km di strada a due carreggiate, ben asfaltati, in leggera salita e con una continua successione di curve medio-lente e di qualche tornante, che segnano il confine tra Emilia Romagna e Lombardia. Giunti a Bobbio si incrocia la strada 45 e da qui, girando a destra, si entra finalmente in Val Trebbia.
Lo scopo di questa strada fu quello di aggirare i pesanti dazi imposti all'epoca dalla provincia di Bobbio e dal regno sabaudo e favorire così i rapporti commerciali tra le diverse regioni e Stati. Da qui il nome di via Napoleonica.
PanoramaAltro periodo storico che ha visto protagonisti questi territori è quello dell'ultimo conflitto mondiale, quando le truppe tedesche si ritirarono verso nord incalzate dagli eserciti angloamericani, e la Val Trebbia divenne un importante passaggio per le staffette e i portaordini dell'esercito che tedesco, che in sella ai loro sidecar Zundapp o BMW percorrevano queste strade.

Oggi Bobbio è una normale cittadina del piacentino, con i suoi bar, gelaterie e ristori, che nel week-end sono presi d'assalto dai nugoli di motociclisti accaldati, o utilizzai come teatro di infinite discussioni o semplicemente punto di riposo in attesa di qualche "trenino" interessante. Proseguendo si passano vari e caratteristici paesini come Marsaglia, Losso o Ponte Organasco, dove ogni bar è facilmente riconoscibile dai capannini di moto posteggiate fuori. Ma la Val Trebbia è troppo bella per essere catalogata come terreno di scontri per i motociclisti smanettoni.

Il modo migliore per viverla, che vale per tanti altri passi o precorsi Panoramastradali, rimane quello di godersi appieno il panorama, acquisendo il proprio ritmo senza forzature, lasciandosi andare a una guida figurata e divertente, rimanendo sempre ampiamente entro i propri limiti. Tutte piccole malizie che un appassionato esperto conosce e capisce perfettamente. E che oltretutto evitano gli spiacevoli incontri con le forze dell'ordine, attirate dal comportamento troppo pistaiolo dei centauri più agitati. Andando avanti nel percorso, si finisce per essere cullati dal piacere continuo del percorso, che fiancheggia continuamente il fiume e regala paesaggi pittoreschi, resi ancora più belli dai bellissimi riverberi e giochi di luce che nelle prime e ultime ore della giornata si manifestano.

E le mete finali possono essere svariate,  Chiavari, Genova, Recco o le splendide Cinque Terre non sono che possibili arrivi di questo bellissimo giro che senza bisogno di sosta porta in Liguria fino quasi a Torriglia. Da qui in poi la continuazione dipenderà dalla meta scelta, se si preferisce arrivare in fretta al mare si continua sulla statale 45, che grazie a qualche breve allungo porta confortevolmente a destinazione. Se invece la fame di curve non si è ancora placata è possibile sfruttare un'altra serie di curve si prosegue per altri 10 km e a Gattona si seguono le indicazione per Uscio/Recco, sulla strada comunale A333. Il percorso è molto più lento e tortuoso, così come il fondo non è più sempre perfetto, ma il percorso è ricco di profumi e circondato per gran parte da due veri muri di verde. Fino a quando, come un regalo, all'ultimo momento spunta Recco e il mare e non rimane che scegliere cosa fare, perché dopo infinite piege è giunto il momento di rilassarsi, magari con un bel bagno, o di compiacere anche la gola con la tipica focaccia ligure.

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