Trae
le sue origini dal Comando dei Bersaglieri del 3°
Corpo d'Armata con sede in Mantova formato dai battaglioni
III, V. XX e dal XVIII che fa risalire la sua provenienza
alle Milizie del Granducato di Toscana e incorporato nell'Esercito
sardo con R.D. 15 aprile 1860, dal XXV. battaglione che
viene decorato con due Medaglie di Bronzo al V.M. per
essersi lodevolmente comportato nella presa di Ancona
(28 - 6 - 1860) e per le "speciali prove di valore
e di sagacia militare dimostrate per i fatti di Aspromonte
nel settembre 1862".
Con la formazione dell'Esercito italiano (4-5-1861) l'unità
prende dal 31 dicembre 1861 la denominazione di 3°
Reggimento Bersaglieri assumendo alle dipendenze il XII
battaglione, proveniente dal 4° Reggimento disciolto,
e i battaglioni XXXVIII e XLVIII, di nuova costituzione.
Partecipa alla terza campagna d'indipendenza ed il suo
XXV Battaglione guadagna una Medaglia d'Argento al V.M.
perché impiegato in avanguardia al 28° Reggimento
Fanteria si distingue per il coraggioso sangue freddo
dimostrato nell'attacco del 23 luglio 1866 alle difficili
posizioni di Borgo e Levico. Partecipa con i suoi battaglioni
XII e XX alla presa di Roma del 1870 e, assunta fisionomia
operativa, il gennaio 1871 viene dislocato a Parma ove
risulta formato da quattro battaglioni denominati, I,
II, III e IV in sostituzione dei preesistenti XVIII, XX,
XXV E XXXVIII mentre i btg. III, V, XII e XXII vengono
ceduti per la costituzione dell'8° Reggimento Bersaglieri.
Il reggimento, prima di concorrere con 11 ufficiali e
256 bersaglieri alla formazione dei battaglioni I, II,
III e IV per la Campagna di Eritrea del 1895 - 1896 il
16 settembre 1883 scioglie il suo IV battaglione e i rimanenti
tre battaglioni riprendono la numerazione originale di
XVIII, XX e XXV. Il 1° ottobre 1910 forma il III btg.
ciclisti ed in seguito fornisce per la campagna di Libia
del 1911-12 a corpi e servizi mobilitati 26 ufficiali
e 1279 bersaglieri.
NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Partecipa al primo conflitto
mondiale e viene impiegato nell'ambito delle divisioni
di fanterie, distinguendosi nel 1915 sul Col di Lana,
sul Carso, a Vermegliano e M. Sei Busi: nel 1916 a Selz,
M. Sief, sul Piccolo Colbricon. Val Cismon Jamiano a q.
144 nei mesi di agosto e settembre. Il 1917 vede il reggimento
impegnato ancora sul Carso a Flondar, I Hermada, Monfenera,
Piave, Zenson e Ponte Pinzano. Nel corso del 1918 è
impiegato a Costalunga, Piave, Vittorio Veneto, Serravalle,
Passo di Fadalto, e Pieve di Cadore perché inquadrato
dal 29 agosto al 4 novembre nella VII Brigata Bersaglieri
insieme al 2° Reggimento. Il suo III battaglione ciclisti
invece opera come unità autonoma e merita
una Medaglia d'Argento al V.M. perché sul Carso
a q. 144 ad est di Monfalcone il 14. 15 e 16 settembre
assaltava con impeto eroico una fortissima posizione carsica,
aprendosi il varco nei reticolati a prezzo di purissimo
sangue, malgrado i violenti bombardamenti ed i ritorni
offensivi del nemico e venne inoltre decorato di Medaglia
d'Oro al V.M. perché si oppose con audaci azioni
di retroguardie all'avanzata nemica dell'ottobre 1917
e diede largo tributo di sangue sul Piave durante la prima
resistenza su quel fronte e nella difesa del giugno 1918.
Alla fine de! primo conflitto mondiale, il 3° reggimento
subisce diverse trasformazioni organiche finche il 23
marzo 1935 è mobilitalo per partecipare alle operazioni
in Africa Orientale ove, impegnato nelle operazioni per
la conquista del Migrai occupa le alture di Belfast il
15 febbraio l936 infrangendo l'accanita resistenza dell'agguerrito
avversario meritandosi una terza Medaglia di Bronzo al
VM
NELLA SECONDA GUERRA
MONDIALE
Rientrato in patria dall'ottobre
1939 il 3° Bersaglieri è inquadrato nella Divisione
Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta" unitamente
ai Reggimenti "Savoia Cavalleria". "Lancieri
di Novara" ed al 3° Artiglieria Celere. Con tale
grande unità opera prima in Iugoslava. Poi
sul fronte russo ove il valore e il sacrificio dei suoi
bersaglieri meritano alla Bandiera due Medaglie d'Oro
che tra l'altro ricordano come i! reggimento in dieci
mesi di ardua campagna (dall'agosto 1941 al maggio 1942)
ha dato vivido risalto alle superbe tradizioni onde sono
onusti il suo ceppo ed il suo nome
chiamato alla battaglia del Cipro dopo mille chilometri
di rudi marce, imponeva all'avversario la invitta superiorità
delle sue baionette, che con travolgente irruenza e lena
inesausta, sgominando ripetutamente dense e rabbiose retroguardie
nemiche faceva balenare prime e vittoriose nel cuore del
Dome , e come lontana avanguardia delle truppe italiane
in Russia con la 3^ Divisione celere, slanciatesi con
fulminea marcia dal Dome al Don, attaccava e conquistava
con dura e sanguinosa lena una minutissima testa di ponte.
Travolto l'avversario in rovinosa fuga. Ne frustava i
successivi suoi ritorni offensivi quindi, rinchiodato
al terreno costituiva insormontabile barriera ai reiterati,
sanguinosi ma vani assalti nemici, spezzandone l'impeto
e facendo brillare di piena, fulgida luce di fronte all'alleato
e allo stesso nemico le virtù guerriere della stirpe
Italiana a Rassypnaja, Stazione Fatschewka, Iwanovka.
Serafimotsch, Brobowski, quota 244,4, Jagodnij dall' 11
luglio al 1° settembre 1942. Rientrato in Patria viene
sciolto in Emilia il 12 settembre 1943 a seguito degli
avvenimenti dell'armistizio mentre si trovava ancora in
fase di riordinamento.
NEL SECONDO DOPO GUERRA
Il 1° luglio 1946 viene
ricostituito in Milano il 3° Reggimento Bersaglieri
per trasformazione del preesistente 3° Reggimento
Fanteria, su tre battaglioni il primo dei quali e il battaglione
"Goito" che ha partecipato alla Guerra di Liberazione
meritando una Medaglia d'Argento al V.M. perchè
dal 6 dicembre 1943 al 30 aprile 1945 Raccolse gli uomini
onde riassumere le gesta di tutte le fiamme cremisi nella
guerra di liberazione. Bersaglieri che costituirono il
LI Battaglione del I Raggruppamento Motorizzato che offerse
l'eroico olocausto degli allievi ufficiali a Montelungo:
bersaglieri del XXIX e del III Battaglione e della 1^
compagnia motociclisti del C.I.L. che strenuamente guarnirono
Monte Marrone e le Mainarde che spiccarono su Monte Mare
con balzo leonino, che combatterono duramente a Monte
Granale di Jesi, che incalzarono saettando il nemico ad
Urbino ed Urbania; bersaglieri del Battaglione "Goito"
del Gruppo "Legano" che immolò le avanguardie
audacissime su POGGIO SCANNO prematuramente conquistato.
Da Cassino a Bologna, sempre pari alle prestigiose tradizioni
del Corpo, con impeto veemente e con generosa, alata baldanza.
Nell'agosto del 1948 il III battaglione viene trasformato
in battaglione bersaglieri per brigata corazzata e da!
2 settembre il 3° Bersaglieri diviene reggimento motorizzato
su due battaglioni (il I e il II) mentre il III btg. il
15 settembre 1949 passa all'8° Bersaglieri in corso
di ricostituzione e dal I° ottobre dello stesso anno
la numerazione dei battaglioni del 3° Reggimento Bersaglieri
viene modificata in XIII (quella del I), e in XX (quella
del II) passando dal 10 maggio 1951 alle dipendenze della
Brigata corazzata "Centauro" che diviene Divisione
il 1° novembre 1952. Dopo aver formato il XXV battaglione
bersaglieri, Il 1° novembre 1963 il suo XX battaglione
è trasferito al 31° Reggimento carri ove prende
il numero di XXVIII.
Con la ristrutturazione dell'Esercito il 20 novembre 1975
il 3° Reggimento viene sciolto e la sua Bandiera,
decorata anche di una Medaglia di Bronzo al Merito Civile
per avere il reggimento soccorso le popolazioni del vercellese
nella calamita del dicembre 1968 e di un Attestato di
Pubblica Benemerenza per il soccorso prestato dal XXVbattaglione
durante l'alluvione di Firenze del 1966 viene affidata,
unitamente alle gloriose tradizioni del corpo, al XVIII
battaglione che dal 21 ottobre 1975 in Milano prende il
nome di 18° Battaglione Bersaglieri "Poggio Scanno"
ed è inquadrato nella 3^ Brigata Meccanizzata "Goito"
GLI IMPEGNI ALLESTERO
Dall'agosto 1982 al marzo
1984 il Battaglione partecipa con una compagnia di formazione
alle operazioni affidate alla Forza Multinazionale di
Pace in Libano, formando prima il 2° Battaglione "Governolo",
poi il 10° Battaglione "Bezzecca". Con il
riordinamento della Forza Armata il battaglione perde
la sua autonomia per dare vita il 1° agosto 1992 al
3° Reggimento Bersaglieri che dal 30 settembre 1993
al 30 gennaio 1994 è in Somalia e concorre alla
missione umanitaria "IBIS 2", inquadrato nel
contingente UNOSOM meritando una Medaglia d'Argento al
Valore dell'Esercito.
Sede: Milano - Caserma "Mameli"
a cura di Alfredo Terrone
DECORAZIONI:
1 Ordine Militare d'Italia
3 Medaglie d'Oro al V.M.
3  Medaglie d'Argento al V.M.
3 Medaglie di Bronzo al V.M.
1 Medaglia di Bronzo al V.C.
1 Medaglia d'Argento al V.E.
1 Attestato di pubblica Benemerenza(senza variazione
araldica)
MEDAGLIA |
MOTIVAZIONE |
DATA |
Ordine Militare d'Italia già Savoia
all'Arma di Fanteria
(R.D. 5 giugno 1920) |
"Nei duri cimenti della
guerra, nella a tormentata trincea o nell'aspra
battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e
di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente
i luoghi e le fortune, consacrando con sangue
freddo la romana virtù, dei figli d'Italia." |
1915 - 1918 |
Ordine Militare
d'Italia già Savoia
(R.D. 27 gennaio 1937) |
"Pari alla
sua fama millenaria, è espressione purissima
delle alte virtù guerriere della stirpe,
si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte
le battaglie, dando prezioso contributo di valore
e di sangue alla vittoria." |
Guerra Italo-Etiopica
3 ottobre 1935
5 maggio 1936 |
ORO
Valor Militare
(R.D. 31 ottobre 1920) |
Al III btg.
Ciclisti: "Con audacia indomabile si affermava
su posizioni asprissime, a prezzo di un immane
sacrificio di sangue. Con la sua virtù
e la sua fede rinnovellò, nel durissimo
travaglio, le sue forze, sì che, nell'ora
dell'assalto, schiantò e travolse d'un
solo impeto le formidabili difese nemiche. Si
oppose con audace azione di retroguardia all'avanzata
nemica dell'ottobre 1917 e diede largo tributo
di sangue sul Piave, durante la prima resistenza
su quel fronte e nella difesa del giugno 1918.
Si distinse per slancio ed ardimento nella battaglia
di Vittorio Veneto". |
Vermegliano
19-21 luglio 1915
Monte Sei Busi
28-29 luglio 1915
Quota 85 Monfalcone
6 agosto 1916 |
ORO
Valor Militare
(R.D. 30 gennaio 1948) |
Al reggimento:
"Compatta e gagliarda unità di guerra,
salda amalgama di energie, di volontà intrepida
e dì temeraria arditezza fusa nell'abilità
manovriera, in dieci mesi ardua campagna ha dato
vivido risalto alle superbe tradizioni, onde sono
onusti il suo ceppo ed il suo nome chiamato alla
battaglia del Nipro d opo mille chilometri di
rudí marce, imponeva all'avversario la
invitta superiorità delle sue baionette,
che con travolgente irruenze e lena inesausta,
sgominando ripetutamente dense e rabbiose retroguardie
nemiche, faceva balenare prime e vittoriose nel
cuore del Donez. Riaffermata in rischiose azioni
esplorative la bella audacia dei suoi battaglioni
e distintosi pel contributo di valore nel soccorso
a nostra colonna avviluppata, teneva ovunque in
scacco l'avversario, strappandogli capisaldi muniti
e preziosi punti di appoggio. Incaricato infine
della tutela di un delicato settore difensivo,
ancorché ridotto di numero ed esposto ai
rigori di un inverno eccezionalmente ostile, reagiva
con indomito coraggio e fede suprema all'urto
di forze nemiche dieci volte superiori, arginando,
con l'incontrollabile diga dei petti e degli animi,
la furia che minacciava di stremarlo e portando
i suoi piumetti ad affermarsi in una scia di sangue
oltre le posizioni riconquistate. Fronte Russo." |
Nipro
Uljanowka
Maximaljanowka
Sofjewka
Stalino
Panteleimonowka
Rassipnaja
Michailowka
Stoshkowo
agosto 1941
maggio 1942 |
ORO
Valor Militare
(R.D. 31dicembre 1947) |
Al reggimento:
"Superba unità di guerra, non paga
del grande sangue versato e delle eroiche imprese
compiute nel precedente cielo operativo, si prodigava
ancora con suprema dedizione per il buon esito
in numerosi combattimenti. Balzato per primo dalle
posizioni tenacemente difese durante tutto l'inverno,
prendeva d'assalto un importante centro ferroviario
e creava la premessa per afferrare alla gola il
nemico ripiegante, distruggerlo e conquistare
una ricca zona mineraria. Lontana avanguardia
delle truppe italiane in Russia con la 3^ Divisione
Celere, slanciatosi con fulminea marcia dal Donez
al Don, attaccava e conquistava con dura e sanguinosa
lotta una munitissima testa di ponte, sconvolgendo
il piano offensivo nemico. Travolto l'avversario
in rovinosa fuga, ne frustrava i successivi suoi
ritorni offensivi compiuti con forze sempre rinnovantisi.
Chiamato all'arresto di masse nemiche transitate
sulla destra del Don, le ricacciava con impetuoso
attacco; quindi, inchiodato al terreno, costituiva
insormontabile barriera ai reiterati, sanguinosi,
ma vani assalti nemici, spezzandone l'impeto e
facendo brillare di piena, fulgida luce, di fronte
agli alleati ed allo stesso nemico, le virtù
guerriere delle stirpe italica. Fronte Russo." |
Rassipnaja
Staz
Fatschewka
Iwanowka
Serafimowitsch
Broboski
q. 244,4
Jagodnyi
11 luglio-1settembre 1942 |
ARGENTO
Valor Militare
(R.D. 24 luglio 1947) |
Al battaglione
"Goito": "Raccolse gli uomini onde
riassunse le gesta di tutte le fiamme cremisi
nella Guerra di Liberazione: cinquantunesimo battaglione
del I Raggruppamento motorizzato, che offerse
l'eroico olocausto degli allievi ufficiali di
complemento a Monte Lungo; XXIX e XXXIII battaglione
e prima compagnia motociclisti del C.I.L. che
strenuamente guarnirono monte Marrone e le Mainarde,
che spiccarono su monte Mare con balzo leonino,
che combatterono duramente a monte Granale di
lesi, che incalzarono saettando il nemico ad Urbino
e ad Urbania; battaglione "Goito" del
Gruppo "Legnano", che immolò
le avanguardie audacissime su Poggio Scanno prematuramente
conquistato. Da Cassino a Bologna, sempre pari
alle prestigiose tradizioni del Corpo, con impeto
veemente e con generosa, alata baldanza. Campagna
di liberazione." |
6 dicembre 1943
30 aprile 1945 |
ARGENTO
Valor Militare
(R.D. 6 dicembre 1866)
(R.D. 16 maggio 1909) |
Al XXV btg.:
"Il giorno 23 a Borgo, la notte a Levico,
si distinse per coraggio, sangue freddo e disciplina
nell'attacco di quelle difficili posizioni, essendo
in avanguardia al 28° Reggimento fanteria". |
25 luglio 1866 |
ARGENTO
Valor Militare
(D.P. 29 ottobre 1922) |
Al III btg.
Ciclisti: "Assaltava con impeto eroico una
fortissima posizione carsica, aprendosi il varco
nei reticolati a prezzo di purissimo sangue ed
in concorso con altri reparti, ne manteneva l'occupazione
in tre giorni di epica lotta, malgrado i violenti
bombardamenti ed i ritorni offensivi del nemico." |
14-15-16 settembre 1916
Carso - q. 144 |
BRONZO
Valor Militare
(R.D. 3 ottobre 1860) |
Al XXV btg.:
"Per essersi lodevolmente diportato nella
presa di Ancona." |
26 settembre 1860 |
BRONZO
Valor Militare
(R.D.30 settembre 1862) |
Al XXV btg.: Perché diede
speciali prove di valore e di sagacia militare (fatti
d'arme di Aspromonte). " |
settembre 1862 |
BRONZO
Valor Militare
(R.D.21 gennaio 1937) |
Al reggimento: "Continuando
in terra africana le tradizioni eroiche della Grande
Guerra, nelle operazioni per la conquista del Tigrai,
dava continua prova di alto sentimento del dovere
e di dedizione alla Patria.
Con azione salda e brillante, con slancio entusiastico,
con unanime valore conquistava le alture di Belesat,
infrangendo l'accaníta resistenza dell'agguerrito
avversario e contribuendo validamente alla conclusione
vittoriosa della battaglia dell'Endertà." |
Belesat
15 febbraio 1937 |
BRONZO
Valor Civile
(D.P. 1 dicembre 1970) |
Un occasione di una violenta alluvione
si prodigava generosamente, con uomini e mezzi,
in difficili ed estenuanti interventi di soccorso
alle popolazione colpite, contribuendo validamente
a contenere e ridurre i disastrosi effetti della
calamità." |
Provincia Vercelli
2 novembre-20 dicembre
1968 |
ARGENTO
Valore
dell'Esercito
(D.P. 17 maggio 1985) |
Al reggimento:
"Inquadrato nelle forze del contingente italiano
impegnato in Somalia per le operazione di soccorso
e protezione alla popolazione, nonostante le oggettive
difficoltà ambientali, si prodigava con
totale dedizione ed elevata professionalità
nella delicatissima e pericolosa missione. Operando
in condizioni estreme di sìcurezza, i suoi
uomini hanno sempre confermato sia in attività
di controllo del territorio, sia in azioni di
rastrellamento per la ricerca d'armi sia in operazioni
anti banditismo e/o scorte a convogli umanitari,
elevate capacità operative, altissimo senso
del dovere e coraggio non comune. Coinvolto in
conflitti a fuoco, reagiva sempre con efficacia,
dimostrando in ogni circostanza la capacità
di discriminare e graduare le reazioni del proprio
personale evitando così inutili spargimenti
di sangue. La fierezza, l'orgoglio e la certezza
di portare vitale soccorso umanitario a una popolazione
disperata e la necessità di ridare ordine
a un paese martoriato dalla guerra civile sono
state le motivazioni che hanno contraddistinto
l'operato.
Chiaro esempio di grande perizia ed estremo valore
che hanno concorso a elevare e nobilitare il prestigio
dell'Esercito Italiano." |
Somalia
9 ottobre 1993
22 gennaio 1994 |
ATTESTATO
di Pubblica
Benemerenza |
al XXV btg.: "Offriva con uomini
e mezzi efficace contributo alle iniziative dirette
al contenimento dei disastrosi effetti di dilaganti
acque alluvionali." |
Firenze e provincia
12 novembre-7 dicembre
1966 |
|