24 GIUGNO 1859: I BERSAGLIERI A SAN MARTINO
Questa battaglia, decisiva
per le sorti della Seconda Guerra d'Indipendenza e che
si rivelerà la più sanguinosa tra tutte
quelle combattute fino ad allora (le stime parlano di
60.000 caduti e dispersi), ha avuto come antecedenti i
vittoriosi scontri di Palestro (30 maggio) e Magenta (4
giugno), con i quali l'esercito Franco-Piemontese si era
aperto la strada di Milano e della Lombardia.
Le forze Austriache, respinte oltre l'Adda, si stavano
riorganizzando sulla linea predisposta lungo il corso
del Chiese. Il comando, esonerato il Generale Gyulai,
veniva assunto personalmente dall'Imperatore Francesco
Giuseppe il quale, sperando di cogliere di sorpresa il
nemico, prima ordinava la ritirata generale oltre il Mincio
(17 giugno) e poi, vedendo che i Francesi avanzavano verso
est, ripassava nuovamente il fiume attestandosi sulle
alture del Basso Garda, facilmente difendibili.
Questa è dunque la situazione intorno al 22 giugno:
i Francesi in marcia verso l'alto Mantovano (Castiglione,
Solferino, Cavriana e Medole; i Piemontesi verso Pozzolengo
e Peschiera, sulla sponda meridionale del Lago di Garda.
Durante il giorno 23, una colonna del 2° btg. bers.
si era portata in avanscoperta sulla strada Rivoltella-Peschiera,
ma veniva bloccata poco dopo Sirmione. Verso Pozzolengo
si portava invece l'8° btg. bers.
Il 24, la 5^ Divisione Piemontese ha il primo contatto
col nemico verso le 7 del mattino; l'8° btg. bers.
attacca gli Austriaci tra S. Martino e Pozzolengo, tra
monte S. Giacomo e monte Ingrana e li insegue fino quasi
a Pozzolengo, aiutato anche dal 10° btg. sopraggiunto
da poco. Il contrattacco fa indietreggiare i Piemontesi
fino alla stazione di Pozzolengo, permettendo agli Austriaci
di attestarsi sulle alture di Contracania - Roccolo, il
fulcro della battaglia (dove oggi si erge la Torre monumentale).
Dalle 10, ora del primo assalto, fino alle 21, quando
gli Austriaci si ritirano definitivamente, le varie alture
sono state conquistate e perse più volte. I btg.
bersaglieri sono ovunque:
- l'8° attacca alle ore 10;
- il 10° raggiunge il Roccolo, sostenuto dall'8°,
ma poi ripiega;
- il 5° attacca la Contracania assieme al 10°
e la conquista verso le 12;30;
- il 5° e il 10° proteggono alle 14 la ritirata
verso Pozzolengo.
Intanto, la 2^ Divisione stava marciano verso Solferino,
dove i Francesi si erano trovati faccia a faccia col grosso
dell'armata Austriaca, stacca il 10° btg. bers. e
lo invia verso S. Martino.
Nel primo pomeriggio, questa era la dislocazione dei reparti
piumati:
- una cp. del 10° btg. sulla ferrovia a ovest di Pozzolengo,
mentre le altre sue 3 cp. erano a Rivoltella Est;
- il 2° btg. a Villa Arrighi (Rivoltella);
- il 5° btg. a est di Rivoltella;
- il 1° btg. in marcia verso S. Martino;
- il 9° a Madonna della Scoperta.
Alle 16;30 le Brigate Aosta e Pinerolo, con alla testa
il 1° btg. bers., attaccano Contracania; seppure respinte,
seguitano ad attaccare, mentre giunge la Brigata Casale
col 5° btg. bers.
Alle 19, il 10° btg. protegge a Tezze la strada di
Peschiera, il 2° btg. è alla stazione di Pozzolengo,
il 1° btg. attacca in testa alla Brigata Aosta, il
5° sta andando verso S. Martino e l'8° è
a sud di Pozzolengo.
Alle 19;30 scatta l'attacco finale ed il 1° btg.,
spalleggiato a Contracania dall'8° btg., conquista
le alture. L'11° fanteria prende S. Martino. La 2^
Divisione si lancia all'inseguimento degli Austriaci in
rotta verso Pozzolengo, dove, alle 21, si ripiegano definitivamente.
Cronologia della battaglia
di S. Martino, 24 giugno 1859
Ore 3 Pattuglie in avanscoperta dell'8° btg. bers.
si dirigono su San Martino seguite, più a ovest
dalle avanguardie della 3^ Divisione piemontese.
Ore 7 Le pattuglie, incontrati avamposti nemici presso
la cascina Ponticello, li respingono verso la gola tra
i monti Ingrana e San Giacomo, ma poi devono indietreggiare
incalzati da rinforzi Austriaci calati da Pozzolengo.
Ore 8 Si combatte a S. Martino. Il gen. Mollard fa dirottare
sul posto le pattuglie in marcia fra il lago e la ferrovia
per conquistare la cascina Sorre; intanto la 6^ batteria
e il 1° btg. dell'8° rgt. fanteria si dispone
sul Roccolo per attaccare gli Austriaci alla cascina Contracania,
ma da S. Donnino e S. Stefano giungono altri nemici che
vanificano il tentativo.
Ore 9 Arrivano il 7° e l'8° rgt. fanteria (Brigata
Cuneo - 3^ Divisione), che vengono disposti da Mollard
presso la cascina Canova. La chiesa di S. Martino ed il
Roccolo sono conquistati, persi e riconquistati in mezz'ora,
poi un contrattacco del feldmaresciallo Benedek riporta
l'altipiano in mano austriaca.
Ore 10 La 5^ Divisione (Gen. Cucchiari) giunge da Rivoltella.
La Brigata Casale riprende S. Martino, Roccolo e Contracania,
e invia il 12° e 17° rgt. fanteria verso Pozzolengo.
Ma gli Austriaci di Philippovich riconquistano tutto.
Ore 12 I Piemontesi attaccano e riconquistano di nuovo
le cascine Sorre, Colombara, Contracania, Ortaglia e Cobue
Sotto, la chiesa di S. Martino ed il Roccolo. Mezz'ora
dopo, gli uomini del 17° fanteria (Brigata Acqui)
e del 5° btg. bers. dovranno retrocedere sotto il
fuoco dell'artiglieria austriaca. La Brigata Pinerolo,
pronta al contrattacco, desiste dall'azione.
Ore 13 Tutto l'altipiano di S. Martino è in mano
Austriaca, ma i Piemontesi si stanno riordinando lungo
la ferrovia.
Ore 15 Si scatena un violentissimo nubifragio. Arriva
la 2^ Divisione, con la Brigata Aosta. Le Brigate Aosta,
Pinerolo, Cuneo, Asti, il 5° e l'8° btg. bers.,
l'artiglieria e la cavalleria si sono schierate per l'attacco.
Ore 17 Inizia la battaglia finale, sotto il diluvio. La
Brigata Aosta prende le cascine Armea e Monata, poi si
dirige sulla Contracania a dar manforte alla Brigata Pinerolo,
protetta dall'artiglieria.
Ore 19 La 5^ divisione attacca sul fianco sinistro; gli
Austriaci si ritirano.
Ore 20 Ultimo contrattacco austriaco, neutralizzato dalla
cavalleria proveniente da Madonna della Scoperta.
Ore 21 Ritirata generale austriaca.
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LETTERA DI UN SOLDATO
SENZA NOME
Nel cuore la paura e la nostalgia, nostalgia di casa mia.
La voglia di abbracciare ancora mia madre, sentire il suo
respiro sulla fronte, ricevere la sua benedizione...
... e non partire più.
Il rombo del cannone mi ricorda che sono in guerra.
Un mio compagno muore, altri sono feriti, alcuni invocano
la morte.
Mi lancio nel combattimento. La mia baionetta trapassa corpi
togliendo loro la vita, tanti altri ne ferisce.
Moriranno a cento, a mille. Oh, mia sorte! Quanti rimpianti!
Mai più vedrò la mia amata terra, la mia vecchia
madre che ignara sta pregando per un figlio che non farà
ritorno.
E' morto!!!
E' morto a Solferino il ventiquattro giugno milleottocentocinquantanove.
Ora vorrai sapere chi è questo soldato:
E' Austriaco, Francese, Ungherese, Italiano, Croato, Algerino,
Cecoslovacco.
Io non mi presento, sono morto!
Sono morto anche per te!
Giaccio nella nuda terra, sopra me crescono erba e fiori.
Passano gli anni, nessuno più mi ricorda. Ricordami
Tu!
Ti prego, portami un fiore. Ricorda undicimila uomini morti
lontano dalla terra natìa e ventinovemila feriti,
nella desolazione.
Per loro a Solferino e Castiglione un uomo in bianco è
arrivato.
Dio un incarico gli ha dato. Grida:"Siamo tutti fratelli!"
Oggi nel dolore è un giorno di festa, da Solferino
un grande esempio d'amore fraterno è nata una gloriosa
bandiera,
una croce rossa in mezzo ad un drappo bianco.
Ora, anche nella guerra, c'è un angolo sicuro dove
puoi curare le ferite ed il dolore.
Croce Rossa: è una storia che cominciò quando
finì la mia.
Vuoi sapere chi sono?
Chiunque io sia sono tuo fratello.
Sono un grido di pace che la brezza del vento porta tra
le nubi del cielo,
tra le fronde degl'alberi, tra i fili d'erba e i fiori che
crescono su di me
e si posa sulla bocca di una giovane donna che non ho potuto
amare.
Anna Maria Cresci
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