Ass. Naz. Bersaglieri Sez. di Desenzano
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Ugo Montemurro alla caserma Martelli Africa 1941-Rommel decora sul campo Montemurro Ugo Montemurro con i gradi di generale
Generale Ugo Montemurro

Le motivazioni delle onorificenze:

CAVALIERE dell'ORDINE MILITARE DI SAVOIA
"Combattente, sette volte decorato al valore, formato dal reggimento bersaglieri affidatogli, arma potente ed anelante, granitica per unità d'intenti e valida preparazione, la scagliava e guidava con rara perizia e sereno sprezzo del pericolo fra le asperità del deserto ed enormi difficoltà logistiche contro corpo nemico superiore per numero e per mezzi, obbligandolo alla resa. Raggiunta ed occupata la posizione di punta dell'asse a contatto col nemico in terra egiziana, la manteneva con indomito valore, resistendo a reiterati formidabili attacchi di artiglieria, mezzi corazzati e fanterie molte volte superiori per potenza e per numero, senza arretrare di un pollice, anche laddove a presidio non era rimasto che lo spirito dei Caduti". El Mekili, 8 aprile 1941,  Sollum  Capuzzo, 15 maggio 1941
MEDAGLIA d'ARGENTO al VM.
"Sotto violento fuoco nemico, nonostante forti perdite, con mirabile calma, portava, velocemente ed ordinatamente, rinforzo ad altro reparto, cooperando al mantenimento di una posizione conquistata ripetutamente e violentemente contrattaccata dall'avversario. Assumeva in seguito il comando interinale di un battaglione dapprima, e poi quella di un gruppo bersaglieri ciclisti esplicando perizia e valore". Monfalcone 6-9 maggio 1916.
MEDAGLIA d'ARGENTO al VM.
“Lanciatosi al contrattacco in testa alla sua compagnia, mirabilmente incurante di sé, la trascinava con l'esempio e con la voce, alla riconquista di una posizione caduta in mano al nemico, riuscendo ad occuparla e ad affermarvisi. Riorganizzava ed inquadrava i militari dispersi di altri reparti, conducendoli al fuoco, riuscendo a trattenere l'impeto avversario ed a sventare un tentativo di avvolgimento contro la nostra truppa". Monfalcone, 15-17 maggio 1916.
MEDAGLIA d'ARGENTO al V M.
"Alla testa della propria compagnia si slanciava per la seconda volta all'assalto della trincea nemica, che concorreva a conquistare sotto raffiche di fucileria e mitragliatrici. Respingeva con la lotta corpo a corpo un forte contrattacco avversario, e durante un violento bombardamento che scoteva duramente la compagine del suo reparto con perdite di uomini e materiali, energicamente manteneva tutti al loro posto dimostrando serenità e coraggio ammirevoli. Flondar, 26-27 maggio 1917
MEDAGLIA di BRONZO al VM.
"Durante un violento bombardamento nemico, noncurante del pericolo, percorreva varie volte la fronte intensamente battuta, animando i dipendenti con la parola e con l'esempio, disponendoli con perizia nei punti più minacciati concorrendo così efficacemente al vittorioso risultato ottenuto dal battaglione e dando prova di esemplare fermezza e coraggio". Selz, 25 aprile 1916
CROCE di GUERRA al VM.
"Primo accorso con la sua compagnia presso il luogo dove erasi incendiato un deposito di munizioni, cooperava con energica calma, fra evidente pericolo, a mettere in salvo gli ammalati ancora giacenti nelle vicine case crollate" S. Osvaldo (Udine), 27 maggio 1917
CROCE di GUERRA al V.M.
"Si distingueva per valore e tenacia nel tenere il comando della compagnia in momenti assai difficili". S. Bartolomeo  Molino Nuovo (Piave), 15-17 giugno 1918
CROCE di GUERRA al VM.
"Comandante dell'avanguardia al Reggimento Cavalleggeri Monferrato, attaccava arditamente una forte retroguardia di una colonna carreggio nemica e, con sapiente manovra e spiccato coraggio, la teneva impegnata per tutta la notte, concorrendo, con l'azione di altri reparti. e, col fuoco dell'artiglieria, a recare scompiglio nella colonna stessa obbligandola ad abbandonare numeroso materiale". S. Pietro di Stevenà, 30 ottobre 1918
PROMOZIONE per MERITO di GUERRA
"Sul fronte della Marmarica, durante vari mesi di aspre battaglie alle quali ha partecipato quale comandante di un reggimento bersaglieri; al fronte russo in vari rischiosi e difficili incarichi ricoperti in tragiche circostanze durante la lotta partigiana successiva all'armistizio del settembre 1943, dava costante conferma delle eccezionali qualità di comandante, di cui aveva dato prove nelle precedenti guerre che con pari entusiasmo e dedizione, aveva combattuto". A. S., Marmarica, gennaio  luglio 1941; Starobelsk, fronte russo, 15-26 gennaio 1943; Lotta clandestina, 1944-45.


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